UEPG

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” la voce europea dell’industria estrattiva “

 

Perché una rappresentanza europea dell’ industria degli aggregati

Quando si pensa all’Unione Europea, a volte si fa fatica a comprendere come Parlamento e Commissione possano prendere decisioni su temi spesso poco conosciuti, che rispettino le esigenze dei soggetti coinvolti e le sfumature dei vari contesti nazionali. Per scongiurare qualsivoglia empasse in ambito nazionale, sono nate organizzazioni, a carattere europeo, che raccolgono le esigenze della società civile, dell’industria, dell’agricoltura, ecc., e forniscono al decisore pubblico le informazioni necessarie per una corretta attività legislativa.

Anche il settore estrattivo esercita tale attività presso il Parlamento e la Commissione Europea, grazie al lavoro dell’UEPG, l’associazione europea di riferimento.

 

Qualche dato

L’Unione Europea dei Produttori di Aggregati rappresenta 27 associazioni nazionali, 15.000 imprese estrattive, 25.000 mila impianti di cava, per una produzione annua media di 5  ton / capita / anno e 200.000 impiegati (compresi i lavoratori indiretti).

Nata nel 1987 dalla volontà di 5 nazioni europee, l’associazione si propone di rappresentare il portavoce dell’industria estrattiva e partner affidabile e riconosciuto sia da parte dei decisori pubblici (Commissione e Parlamento Europeo) sia da parte delle organizzazioni non governative.

 

E l’ Italia ?

L’ Italia è fin dai primissimi anni rappresentata da A.N.E.P.L.A.

 

Come funziona UEPG

L’associazione è strutturata in un’assemblea generale, che si tiene una volta l’anno, cui spettano le decisioni fondamentali: strategie e attività generali, definizione budget, organizzazione interna e programma. Dal punto di vista operativo, l’organo di riferimento è invece il cosiddetto Board., che si riunisce due volte l’anno a Bruxelles.

Il lavoro del Board si fonda sull’operato di 5 Comitati, ognuno dedicato ad un ambito preciso del settore estrattivo, che si riuniscono due volte l’anno per sintetizzare il lavoro svolto dai membri nel corso dell’anno e interloquire con i relatori di spicco dell’Unione Europea, che di volta in volta vengono invitati.